Da quell'anno fu la ricorrenza più festeggiata e sentita nel Paese. Anche più di quella dell'unità d'Italia perché ottenuta senza l'aiuto di eserciti stranieri ma solo con il coraggio, la tenacia, il valore e il sangue di tutti gli italiani. Per decenni sul calendario era evidenziata in rosso ed era la chiusura del cosiddetto “ponte dei morti” che metteva in movimento milioni di italiani. Oggi non è più festa nazionalee non si capisce perchè. Le feste nazionali sono tutte religiose ad eccezione di tre: 25 Aprile, 1° Maggio e 2 Giugno. Il due Giugno si festeggia l'anniversario della nascita della Repubblica Italiana, il primo maggio si festeggia un lavoro che non c'è più ed più che altro la scusa per un grande sventolio di bandiere rosse e di un megaconcerto a Piazza S. Giovanni a Roma.
Il 25 Aprile si festeggia la fine di una guerra che ci ha visto uscire disastrosamente sconfitti ma che, con assoluta mancanza di senso del ridicolo, viene definita “Festa della Liberazione”. E' una coerenza tutta italiana quella che ci fa mettere nel dimenticatoio il ricordo di una grandiosa vittoria e ci fa festeggiare una sconfitta che ha generato divisioni non ancora rimarginate a settant'anni di distanza.
Il 4 Novembre, in certi, casi sembra addirittura provocare vergogna e nelle foto di seguito ne mostriamo un caso. Nel periodo immediatamente successivo alla fine della prima guerra mondiale tutti i Municipi d'Italia avevano affisso una lapide con il testo del Bollettino della Vittoria dettato dal comandante delle forze armate per annunciare la fine della guerra. In alcuni casi era di marmo inciso come quella di Monza nella foto sopra. In tantissimi altri casi era in metallo, era stata fatta coniare dallo Stato e portava la dicitura "FUSA NEL BRONZO NEMICO" .
Una di queste era affissa a fianco dell'ingresso di un Palazzo Comunale fino al giorno in cui, prendendo occasione dei lavori di ristrutturazione della facciata, sparì nel nulla e nessuno ne seppe più niente. Quel comune è amministrato ininterrottamente dai comunisti e dai loro successori dal 1945 fino ad oggi.
Non chiedetemi il nome di quel comune perché me ne vergogno un po'... visto che ci sono nato!
BOLLETTINO DELLA VITTORIA |
4 novembre 1918 Comando Supremo Diaz |